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FAUNA

Sasha, la tartaruga che non ha detto addio

Salvata una volta a Watamu, ha chiesto più cure

30-07-2016 di redazione

Arriva da Watamu la storia della tartaruga Sasha (così è stata ribattezzata dai suoi salvatori) che non ha voluto tornare a nuotare nel suo mare, l'Oceano Indiano, perché ancora non era guarita del tutto.
La vicenda è stata raccontata dal direttore del Local Ocean Trust di Watamu, Casper Van Geer: il bellissimo esemplare di tartaruga marina è rimasto impigliato nella rete di un pescatore keniano. Ma lui, anche grazie alla campagna di sensibilizzazione che è stata fatta negli ultimi tempi dal Kenya Wildlife Service, invece di portarla a casa (il brodo e la carne di tartaruga sono pregiati perché molto nutrienti, ma ovviamente vietatissimi con pene severe per chi ne viene trovato in possesso) l'ha portata all'associazione che le protegge e le cura. Qui è stata liberata dall'impaccio che però nel frattempo le aveva creato non pochi problemi alle zampe. Le è stata curata un'infezione ed ha vissuto al centro di riabilitazione, sotto antibiotici, per alcune settimane. Quando Van Geer ha ritenuto che Sasha fosse guarita, vedendola nuotare perfettamente, l'ha riportata in mare. Ma la tartaruga in acqua, con le correnti, ha incontrato difficoltà e non riusciva a nuotare bene. E' stata lei stessa a tornare verso il suo "dottore" e a girargli intorno come dire "devo essere ancora curata". Si è fatta riprendere da Van Geer e riportare al centro, dove è stata sottoposta ad altre cure e finalmente nei giorni scorsi ha potuto salutare tutti e tornare "a casa". La storia si può vedere anche su youtube.
 

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