Un quarto di secolo fa, dopo una vita di incessante lavoro e di successi imprenditoriali a Roma, Remo Lenzi aveva deciso di inventarsi una vita parallela africana in cui ricominciare dalle origini, acquistando un terreno vergine su una delle spiagge più affascinanti ed incontaminate del Kenya, piantando una tenda e costruendo una baracchetta (oggi nel mondo “global trendy” e “social” le chiameremmo “chiringuitos”) a Watamu.  Replica Rolex
Chissà se anche un appassionato visionario come lui avrebbe potuto immaginare di trovarsi ancora lì, a festeggiare i suoi 95 anni, parlando come allora ai ragazzini locali che lo chiamano “Papa Remo”, come il celeberrimo locale che i suoi figli Roberto e Laura hanno gestito ed avviato ad una fama internazionale nel campo dell’hospitality, del divertimento e della ristorazione.


Questo è solo uno degli aspetti della lunghissima ed encomiabile storia di vita di Remo, che abbinando lo sguardo lungimirante da “self made man” romano alla schiettezza e semplicità che lo ha fatto avvicinare più di tanti altri alla “gente dolce” da cui Watamu prende il nome, su quei terreni ha visto nascere e crescere due resort (prima il Crystal Bay, poi il 7 Islands), due complessi residenziali (prima quello sulla baia del Crystal, poi Paparemo Village) ed altrettanti ristoranti (il Tamu e appunto Paparemo Beach). In poche parole, è uno di quegli italiani di successo che hanno "fatto" Watamu e che hanno aiutato l'esplosione del turismo non solo di connazionali sulla costa keniota, senza né depredare né tantomeno deturpare l'ambiente, anzi creando centinaia di posti di lavoro in più di due decenni.


Ed eccolo qui, nel febbraio 2024, a festeggiare l’essere ancora splendidamente sulla breccia, con lo stesso entusiasmo e la medesima umanità di un tempo. Nel campo da golf che fa parte delle proprietà di famiglia, con i nuovi amici, che potrebbero tranquillamente essere i figli dei bambini che 25 anni fa lo chiamavano dalla spiaggia e a cui lui donava il suo affetto e la sua leggerezza.
Auguri papà Remo, viva “Papa Remo”!