Dal Sudafrica a Malindi in automobile per tornare là dove nacque l’amore per il Continente dove vivono da più di dieci anni.
E’ l’impresa di Riccardo e Cristina, due italiani del Nord Est oggi in pensione e grandi appassionati di safari in moto, in macchina e anche a piedi.
Riccardo, 67 di origine trentina, si definisce un “africanista” e l’altra sua passione è la buona cucina.
Cristina è la compagna d’avventura ideale e il “navigatore” che ogni driver sognerebbe di avere al proprio fianco. Insieme dalla loro casa di Knysna, località turistica sulla famosa Garden Route che porta a Città del Capo, ogni anno studiano e programmano nei minimi particolari il viaggio che intraprenderanno.
Migliaia di chilometri e almeno tre mesi di strade africane. Ovviamente il fuoristrada viene “customizzato” e allestito in ogno minimo dettaglio, dal motore a bulloni e viti delle portiere fino alle scorte alimentari per affrontare questo genere di impresa. La coppia dorme in una tenda  montata sul tetto della macchina, Riccardo cucina con un fornelletto da campeggio e le cene sono consumate quasi sempre sotto la grande meraviglia del cielo africano.
Ma altro che pic nic da campo: “Sono un buongustaio e mi piace preparare cenette sfizioze accompagnate da una bottiglia di ottimo vino sudafricano - racconta Riccardo – e per questa vacanza viaggiante ce ne siamo portati 60 bottiglie, tutte sapientemente imballate singolarmente e “camuffate” per evitare problemi con le varie dogane”.
“Non esiste nessun ambiente al mondo come l’Africa – conferma Cristina - Ogni giorno cambia qualcosa, è stimolante. Capita di guidare in situazioni difficili, sotto una pioggia insistente su piste particolarmente dure ed altre in cui rischi di perderti, poi però ti arriva in dono una coppia di giraffe in amore che incrociano i loro lunghi colli, una donna che porta sulla testa un pesce appena pescato ancora vivo che agita la coda, i colori inediti di ogni momento della giornata...ed è vita!”
Ed eccolo il safari 2019-2020: Dal Sudafrica a...La Malindina!
Proprio così. Tutto nasce a metà degli anni Ottanta, quando Riccardo viene attratto non solo dal Kenya ma dalla fama del ristorante creato a Malindi da Mimì Frascione, conosciuto come un luogo magico d’incontro in mezzo alla Natura equatoriale e alla bellezza della costa keniana, e punto di riferimento “gourmet” per chi volesse gustare il miglior pescato dell’Oceano Indiano.  Abbinando cosi un viaggio composito con safari nei vari parchi del Kenya, Riccardo approda a La Malindina e viene accolto dall’allora padrone di casa al proprio tavolo insieme a Renzo Arbore e altri personaggi vip del tempo, godendo di una cena indimenticabile.
Il ricordo è ancora vivo, nonostante la consapevolezza che nulla o quasi sarà più come un tempo...destino del nostro Pianeta a cui spesso e volentieri fortunatamente il Continente Africano riesce a sottrarsi. Riccardo però ne ha parlato talmente tanto alla compagna che la meta è decisa! E anche il percorso. Dal 20 Novembre, un viaggio di 9000 Km passando per la Namibia, l’Angola, poi attraverso il Caprivi Game Park lo Zimbabwe, lo Zambia con le splendide Cascate Vittoria, la Tanzania e i suoi meravigliosi laghi fino ad arrivare in Kenya, destinazione Malindi...anzi La Malindina. 
Ed è proprio nell'hotel ristorante dove hanno prenotato la loro vacanza relax prima di ripartire per il Sudafrica, con un nuovo percorso, che abbiamo incontrato questi connazionali che hanno avuto il coraggio, dieci anni fa di mollare tutto in Italia, spedire un figlio "a farsi le ossa" in Australia, vendere la casa dei loro sogni e della loro presunta vecchiaia, e rimettersi in gioco assecondando la loro grande passione del viaggio.
“E' stato insolito ma divertente prepare ed organizzare il viaggio “La Malindina” – spiega Cristina - Avevamo anche il kit La Malindina, con abiti e tutto quanto necessario per il nostro soggiorno. Ogni inconveniente (perché in viaggi del genere ne accadono numerosi) veniva superato con uno spirito diverso e con il mantra “ tanto stiamo andando a La Malindina”.
E finalmente, eccoci qua!”
E’ una Malindi logicamente diversa, “un po’ più decadente ma non meno affascinante” dice Riccardo. E poi i ricordi edulcorano in maniera naturale.
Per la “navigatrice” invece è la prima volta e l’attesa è ripagata da altrettanto stupore: ”Già entrando dal portone con questa prospettiva armoniosa di archi con il colpo d’occhio della piscina e il mastodontico makuti – ammette - ci si immerge in un’atmosfera magica e quieta. Per me é la prima volta, avevo solo i riferimenti dai racconti di Riccardo ma lui é uno che parla poco quindi la sorpresa é stata grande. Non amiamo molto la mondanitá e la confusione, preferiamo stare leggermente nell’interno, non proprio sul mare e questo é il luogo perfetto, silenzioso, tranquillo, armonioso. Stiamo pensando di tornare a Malindi e magari fermarci per un paio di mesi e pianificare e organizzare da qui un altro dei nostri viaggi”.