PERSONAGGI
02-09-2020 di redazione
Viviamo in un periodo storico in cui l’arte, oltre al valore intrinseco e storico di portatrice di bellezza e di stimolatore della mente, assume un ruolo sociale molto importante: può aiutare l’essere umano nelle sue battaglie per la tutela dell’ambiente e per la fratellanza tra i popoli.
Un veicolo per ritrovare l’amore in tutte le sue forme, e per insegnarne i lati gioiosi e perché no remunerativi ai giovani.
La creatività può essere la forma più pura e “pulita” di guadagno anche per i keniani, oltre a contribuire alla promozione del territorio.
Tutelare il proprio patrimonio naturale, specie in un Paese che vuole fare della sua bellezza un motivo di richiamo a livello mondiale, deve essere una delle urgenze della società.
Il Kenya recentemente lo ha confermato, prima con l’importante decisione di vietare l’uso, il consumo e la dispersione dei sacchetti di plastica e poi con il divieto di utilizzo di plastica in tutti i parchi nazionali.
L’arte, che è bellezza, cultura ed espressione di talento al tempo stesso, può oggi farsi anche modello di comportamento e di insegnamento.
E’ sicuramente quello che avviene a Watamu ed è uno dei motivi che spingono l’artista anglo-keniano Andrew Mc Naughton, che risiede nella località turistica della costa, a creare, utilizzando varie forme d’arte per sensibilizzare popolazione e turisti sulla salvaguardia del pianeta.
Mc Naughton da anni utilizza materiali di riciclo, come flip-flop, accendini e spazzolini da denti, che inquinano il mare e le spiagge di questa fetta di Oceano Indiano e ne fa vere e proprie sculture, istallazioni, quadri e oggetti d’arredamento e di utilità.
La sua casa è un museo-laboratorio in cui la tutela dell’ambiente è un dato di fatto, ma la sua sublimazione in opere d’arte è un’incredibile sorpresa.
Designer d’interni a Nairobi per 35 anni, prima di pensare a salvare il mare e le creature che lo popolano, ha capito che l’arte avrebbe salvato la sua vita.
“E’ successo tutto durante una delle mie vacanze nella mia residenza marina di Watamu – racconta l’artista – passeggiando su e giù per la spiaggia di Turtle Bay, notavo quanti detriti fossero portati dall’oceano, segno dell’incuria dell’uomo.
In particolare ogni giorno incontravo un sandalo flip-flop nero e arancione. Era sempre lì e mi fissava con sguardo di sfida. Finalmente una mattina ho capito quale messaggio mi stava dando. Lo presi e lo portai a casa. In poche settimane avevo i sacchi pieni di flip-flop e iniziai a lavarli e levigarli con la pietra pomice, e nacquero le prime opere”.
Il percorso artistico di Mc Naughton alterna quadri astratti e geometrici (utilizzando strisce di colori diversi) a sculture ed altri oggetti.
Rifacendosi a grandi designer di fine secolo scorso come Paul Smith e Frank Gehry, l’artista trasferitosi in Kenya da bambino con la famiglia, ha creato sedie, tavoli, sgabelli, perfino una bicicletta utilizzando i flip-flop ed assemblandoli insieme ad altri oggetti di riciclo come cerchioni e pneumatici di tuk-tuk, vetro, ferro e plastica, oltre agli innumerevoli pezzi di legno portati da mare le cui forme lavorate dalla salsedine e dalle correnti diventano ispiratrici.
“Non mi stanco mai di esplorare nuovi materiali, e tutto purtroppo arriva dalla spiaggia di Watamu – spiega Mc Naughton – ogni giorno si possono raccogliere 30 o 40 chili di sandali, e centinaia di bottiglie di plastica”.
Con le bottiglie, di plastica e di vetro, il genio del riciclo ha fabbricato lampadari a forma di palma, ha decorato pareti, ha realizzato sculture che la sera si illuminano ed altre opere d’ingegno.
Ma le creazioni con i flip-flop sicuramente meritano una citazione particolare.
“Il segreto dei flip-flop – dice Andrew – sono i colori, i mille colori che sono quelli dell’estate, del sole, del relax, della felicità. Questi colori messi insieme hanno un grande potere rasserenante, tanto più se si pensa che il loro utilizzo rende il mondo migliore, più sano e pulito”.
Nella casa-museo brillano chitarre, cravatte e tanti altri oggetti colorati, addirittura un paio di sandali che sono il risultato di tanti flip-flop scomposti.
L’artista collabora attivamente con la Watamu Marine Association e il centro di riciclo di Dabaso, dove campeggiano altre sue opere, come ad esempio un delfino-murales fatto con più di cento bottiglie di vetro, una porta realizzata in legno e bottiglie di champagne che è una vera chicca di design, specchi con cornici di accendini e tante altre stupefacenti creazioni.
Mc Naughton ha esteso la sua raccolta anche alle corna di animale e ha curato un’esibizione dal titolo “Nothing but Pineapple” composta da grandi ananas (una delle passioni di Andrew, che ha anche la piscina a forma del frutto tropicale) creati riciclando i grossi filtri ovali in plastica delle piscine e rivestendoli ognuno in maniera diversa.
Ma lui ha anche un altro sogno: “Poter realizzare degli workshop con giovani artisti locali che vogliano imparare l’arte del riciclo, e farne un mestiere remunerativo”.
Le opere di Mc Naughton vengono vendute a prezzi assolutamente accessibili, nonostante siano tutti pezzi unici.
Niente di seriale, perché oltre al cuore e al talento, ci vuole grande fantasia per cercare di salvare questo pianeta malridotto.
(le foto sono di Leni Frau, cortesemente concesse dall'artista)
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