SOLIDARIETA'
14-12-2017 di redazione
Anche una “graphic novel” sul Corriere della Sera e un racconto autopubblicato a sfondo sociale, tra le tante iniziative italiane e non per aiutare la Gede Special School. Iniziative che hanno innestato una vera e propria “gara” di solidarietà che piano piano trasformerà questa struttura un tempo desolantemente ignorata dalle istituzioni, in un modello di assistenza e dignità umana.
Nel novero delle donazioni, dei programmi e degli sforzi di chi ha preso a cuore in questi anni la scuola per disabili vicino a Watamu, segnaliamo due belle iniziativa che amplierà sicuramente il novero dei simpatizzanti dei progetti della scuola.
La prima è del quotidiano Il Corriere della Sera che ha pubblicato una “striscia”, frutto della creatività artistica del giovane grafico Mattia Pacifici.
Pacifici, che ha frequentato la famosa scuola del fumetto di Milano, sta realizzando una serie di bellissimi ritratti dei bambini speciali della scuola di Gede, su spinta di Maurizio Beghelli, uno dei privati che più si sono dati da fare per far funzionare al meglio la struttura, come abbiamo ampiamente testimoniato su questo portale. Beghelli ogni anno realizza agende, calendari ed altro materiale che servono a sponsorizzare progetti, come la "bakery" e il miglioramento di aule e servizi.
Tra i grandi donatori della scuola di Gede sono degni di menzione anche Giovanna Barletta e il marito Sergio che da tempo si danno da fare per migliorare la scuola speciale di gede con il loro gruppo "Gli Zii dei Rizikini".
Da quando vi portarono il piccolo Riziki, un bimbo sordomuto che all'epoca aveva 5 anni, Giovanna e Sergio hanno iniziato ad aiutare la GSS ma anche i sette fratelli di Riziki.
Gli "Zii dei Rizikini" hanno sostenuto la scuola e migliorato la sala disabili e i bagni, hanno acquistato materassi, sedie a rotelle ed altro e si stanno occupando ora di una piccola biblioteca. Giovanna poi ha scritto un racconto dal titolo "A Riziki, la finestra del cuore", il cui ricavato sarà destinato in parte alla famiglia di Riziki e in parte per continuare a migliorare la scuola di Gede.
Ma i donatori sono tanti, a partire dalla Onlus Kuhenza, che stipendia il fisioterapista Dr. Musa e porta volontari da tutto il mondo, all’associazione elvetica Baobab e anche a gruppi di locali, come la squadra di calcio di Watamu con il suo coach Tony, che dopo gli allenamenti si presta a volontariato e sta riparando altre sedie a rotelle.
Aiutare gli "ultimi degli ultimi" è contagioso e porta tanta felicità: quella istintiva e infantile dei bimbi che la ricevono, e quella consapevole ed appagante degli adulti che la fanno.
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