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CURIOSITA'

Le 10 sorprendenti cose che possiamo fare con la cacca d'elefante

Dall'analgesico a un pregiato caffè, all'edilizia, un elemento bio-utile del futuro

25-08-2020 di redazione

L'elefante, oltre che una specie da proteggere per le preziose zanne, può rivelarsi sempre più un amico dell'uomo e della Natura.
Sicuramente il più grosso, ma anche il più utile nelle cose che non ti aspetteresti. Uno studio dell'americana Lifesaving ha rilevato come addirittura i suoi escrementi possano diventare indispensabili (oltre che gratis) in molte occasioni.
E c'è da dire che l'elefante ne produce parecchi, all'incirca cinquanta chilogrammi al giorno, perchè il pachiderma adulto arriva a mangiare anche duecento chili di cibo al giorno.
La ricerca americana ha individuato almeno dieci utilizzi della cacca di elefante, tra cui il più diffuso dalle popolazioni che vivono a stretto contatto con loro particolarmente nelle zone equatoriali, è usarla per tenere lontane le zanzare!
Eccoli:

1 ANTIZANZARE
Dando fuoco allo sterco rinsecchito del nostro amico zannuto, il fumo dalla combustione è sufficiente per respingere le zanzare, senza bisogno di doverlo strofinare sulla vostra pelle. Sorprendentemente, il letame bruciato non ha un odore particolarmente pungente ed è decisamente meno offensivo e dannoso per le narici rispetto agli spray repellenti chimici.

2 ANTIDOLORIFICO
Se vi trovate in savana alle prese con piccoli dolori, non c'è miglior medicina della cacca d'elefante.
Come risultato della grande varietà di frutta e piante che un elefante consuma tutto il giorno, i loro prodotti di scarto sono un rimedio unico per la medicina tradizionale. Nelle loro feci si possono trovare tracce di gran parte del fogliame che un guaritore indigeno avrebbe usato nei suoi trattamenti. Una volta acceso il letame, bisogna attendere che le fiamme si siano spente, a quel punto si può inalare il fumo. Tutto quello che serve è un profondo respiro e un mal di testa se ne andrà da voi, così come si potrà avere sollievo da mal di denti o di orecchie.

3 ANTIEMATICO
Una pallina di sterco scaldato e poi raffreddato fermerà il naso sanguinante, cicatrizzando e curando le ferite. Quindi, piuttosto che cercare la savana per l’erba o corteccia utilizzata per curare una malattia specifica, basta considerare l’inalazione di un po' di cacca di elefante!

4 CARTA ECOLOGICA
Nonostante le grandi quantità di cibo che si mette in bocca, un elefante digerisce solo circa il 45% di quello che consuma.
Gli elefanti sono erbivori e prediligono diete altamente fibrose, quindi gran parte del materiale non digerito passa dritto attraverso di loro le fibre intatte.
E questo è il motivo per cui dagli escrementi può essere facilmente ricavata una simil-cellulosa per prodotti di carta. Oggi la nostra carta ecologica è più comunemente fatta con polpa di fibra di legno, ma una polpa simile può essere derivata tranquillamente da fibre in sterco di elefante.
L’elefante medio espelle escrementi sufficienti per produrre 115 fogli di carta ogni giorno. La carta prodotta ha una consistenza leggermente diversa da quella a cui siamo abituati, ma sarebbe preferibile scrivere su carta leggermente più ruvida piuttosto che assistere all'abbattimento delle nostre foreste.

5. CAFFE' FERMENTATO
Probabilmente avete già sentito parlare di quei chicchi di caffè alla moda che sono passati attraverso i sistemi digestivi dello zibetto, piccolo animale presente soprattutto in oriente i cui chicci di caffè di cui si nutre sono raccolti da loro feci, poi lavati, fermentati, essiccati e tostati, prima di essere venduti per somme considerevoli di denaro.
Bene, ora sembra che qualcuno nel Triangolo d’Oro in Thailandia abbia avuto un’idea simile, ma su una scala molto più ampia. Invece degli zibetti, un branco di 20 elefanti si nutrono ed espellono chicchi di caffè del valore di 500 dollari per libbra.
Lo chiamano "black ivory coffee", e per adesso viene venduto esclusivamente in resort a cinque stelle in tutta l’Asia e il Medio Oriente. L’unico posto in cui si può acquistare se non in Oriente è al "The Elephant Store", un piccolo negozio in Texas, dove tutti i profitti vanno alla conservazione della specie. Gli elefanti sono totalmente erbivori (a differenza degli zibetti) e il processo di fermentazione che utilizzano per abbattere la cellulosa nel loro cibo mette in evidenza i dolci sapori fruttati del chicco di caffè che mangiano e gli conferisce un sapore cioccolatoso e un retrogusto di ciliegia. Tutte le tracce di amarezza svaniscono, ed è stato anche descritto come una sorta di té e caffé ibrido grazie alla sua morbidezza al palato.

6 BEVANDA
Il successo di "Black ivory coffee" ha ispirato una bevanda ancora più strana chiamata "Unkono Kuroai".
Il nome di questa strana bevanda è un gioco di parole sulla parola giapponese "Unkoai", che significa proprio "caccaai".
Gli stessi chicchi di caffè che sono stati espulsi dagli elefanti vengono poi trasformati, col metodo della birra dalla Sankt Gallen Brewery. Il suo sapore resta simile a quello del caffè, morbido e dolce, con la sua amarezza iniziale che si presta a sentori di cioccolato. La fermentazione crea anche qualche grado alcoolico. Appena lanciato dalla birreria, "Unkono Kuroai" è andato esaurito.

7 DISTILLATO
Tramite un processo simile a quello della distillazione, si può ottenere dallo sterco dell'elefante una sorta di grappa naturale che, a secondo delle bacche e delle foglie ingerite dal pachiderma, può anche avere delicati e piacevoli retrogusti. Se alcune popolazioni dell'Africa e dell'India distillano con metodi tradizionali non molto ortodossi, c'è chi sta provando, sulla falsariga della produzione della birra di cui sopra, a commercializzare un liquore "forte come una zanna"!

8. BIOGAS
Le fonti di energia verde stanno diventando sempre più importanti di giorno in giorno. Con i rifornimenti di combustibili fossili in diminuzione e il riscaldamento globale, è arrivato il momento di trovare alternative valide. Per fortuna, alcuni zoo e santuari per animali si stanno attrezzando e iniziano a sfruttare le risorse che hanno proprio sotto i loro piedi. Con l’aiuto dei gestori di biogas, i prodotti di scarto erbivori possono essere utilizzati per generare gas per stufe, calore e persino di elettricità.
Grazie alla quantità di sterco che producono, gli elefanti sono candidati perfetti per questo. Utilizzando normali impianti per abbattere i rifiuti organici, metano e biossido di carbonio vengono raccolti per essere utilizzati in stufe o motori alimentati a gas.

9 FERTILIZZANTE
Con lo stesso processo del biogas, la cacca d'elefante può essere utilizzata anche come fertilizzante. Pulita ed efficace, aiuta anche la crescita sana e saporita di ogni ortaggio o verdura e può essere utilizzato in enormi spazi di monoculture.
Il biogas da letame non è abbastanza efficace per soddisfare tutte le nostre esigenze energetiche, ma se usato correttamente in combinazione con altri metodi, potrebbe avere un impatto significativamente positivo sul nostro mondo.

10. MATERIALE DA COSTRUZIONE
Imparando da piccoli insetti e da alcuni animali come tassi e suricati che vi costruiscono case e rappresentano i migliori ingegneri del nostro eco-sistema, la pupù del pachiderma seccata può essere utilizzata anche come materiale edile nelle costruzioni di eco-resort o villaggi che rispettano l'ambiente. Mescolando a paglia od altri elementi e secondo una lavorazione a freddo, la cacca d'elefante può diventare un cemento naturale.

TAGS: cacca elefanteelefante bioelefanti kenya

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