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" E l'Africa mi richiamò " un libro da leggere tutto d'un fiato

La vita di Esmeralda Lovatelli tra Naivasha, Italia e Watamu

28-05-2021 di redazione

Scoprire l’Africa da giovane per amore, viverne il sogno e le contraddizioni con l’entusiasmo di chi esplora la sua stessa sfera emozionale.
Diventare moglie e madre tra le vedute sconfinate della Rift Valley e le bianche spiagge disegnate dall’oceano di Watamu. Poi doverla abbandonare e fare i conti con il diventare adulti, le ansie e le responsabilità (e la gioia immensa) di altri figli, il difficile rapporto con il padre e infine il tanto sognato ritorno tra le colline di Naivasha.
Una vita del genere è già un mezzo romanzo, senza bisogno di chiamarlo “autobiografia”.
Se poi a raccontarlo, tra le pagine di un godibilissimo e scorrevole libro, è una donna che sa mettere a nudo cuore e anima, realtà e visioni, consapevolezza e istinto, ancora meglio.
In “E l’Africa mi richiamò” l’autrice Esmeralda Lovatelli racconta con straordinaria naturalezza le sue vicissitudini e quelle dei suoi cari. Non il classico romanzo africano che ti fa ronzare in testa le aperture d’archi di John Barry nel tema di “Out of Africa”, ma molto più di una delle tante agio-autobiografie (anche sbrodolanti) di chi ha avuto a che fare con il Kenya.
L’infanzia a Venezia, l’incontro con il grande amore della sua vita, un italiano che aveva già vissuto in Kenya, la “fuga” in un altro mondo, la predisposizione a conoscere splendori e miserie dell’Africa e a non averne paura anche quando se ne ha, proprio come all’apice di un innamoramento.
I rapporti controversi ma anche speciali con i keniani e la dura realtà di chi si approccia al sociale.
“E l’Africa mi richiamò” è un libro da leggere d’un fiato, che non può non farci amare l’autrice-protagonista (con qualche digressione svelata nel finale...) e rimandare a tante immagini e considerazioni che chi ha vissuto e capito un certo Kenya ha nel suo bagaglio d’emozioni.
Forse con il solo disappunto, per gli insaziabili, di aver sperato in più descrizioni “blixeniane” come nei capitoli più intensi.
Ma c’è sicuramente tempo, oltre che materiale, penna e scenografia pronte, per un seguito.
Perché quando si scrive con il cuore, tutto viene più facile e il Kenya rimane sempre lì, felice di essere ancora raccontato da voci sensibili come quella di Esmeralda Lovatelli.   
“E l’Africa mi richiamò” Esmeralda Lovatelli, ed.Albatros, Collana "Nuove Voci - Strade" pagg. 226, € 14.90

TAGS: libri kenyaE l'Africa mi richiamó

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